Il senso dell'essere...

E' bello poter vivere con i fratelli occasioni particolari, che rimangano nel tuo cuore. E' meraviglioso sapere che le tue stesse sensazioni sono vissute dagli altri nello stesso modo. E' stupendo comprendere come ciò che interessa all'altro non sei tu per ciò che rappresenti, ma per ciò che sei. Vivere profondamente l'esperienza dell'amicizia, che è fondata sull'amore vicendevole che Cristo ci ha mostrato, è l'unica modalità per cui tutto ciò si può avverare. "Pietro mi ami? si, Padre, con tutti i miei limiti io mi sforzo di amarti nel fratello che mi poni dinanzi.

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sabato 20 aprile 2013

Un ovile sicuro

Le pecore lo ascoltano, perchè conoscono la Sua voce e Lui conosce le pecore, profondamente, intimamente, sono sue e nessuno le potrà portare via dal Suo amore. La mansuetudine è la caratteristica delle pecore e l'esserlo segna la loro vita. Quest'atteggiamento particolare si scontra con l'inquietudine, che si caratterizza per la ricerca frenetica di qualcosa senza mai trovarla. E' la ricerca spasmodica del senso della vita, che non vede mai la fine, perchè ciò che si cerca è la condizione di benessere, di appagamento anche a costo del sottomettere l'altro. Il qui ed ora, poichè altro non c'è. Il tutto e subito, poichè tutto finisce. Invece no! Lo stesso Pastore, con la Sua stessa vita, ci garantisce che tutto inizia. La fine è solo un passaggio che trasforma, che cambia, ma che non annulla, che non distrugge. La vera vita non è quella che si sta affannosamente vivendo, ma la visione beatifica del non luogo, che è il paradiso. Questo è la visione perfetta dell'unione della Trinità. Tutto questo avverrà nel cammino che porterà le pecore a sentire il profumo del Pastore a diventare come il Pastore. Questa è, appunto, la cristificazione, l'essere con Cristo, così che con S. Paolo possiamo dire: "non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me". Per questo è necessaria l'intimità con il Pastore. Come il Pastore conosce intimamente le sue pecore, perchè sono Sue, Lui le ha create, anche le pecore devono conoscere profondamente il loro creatore e questo può avvenire lungo il cammino faticoso, che porta ad immergersi nelle Sue orme, dentro il solco della Provvidenza, che non lascia mai i suoi figli. E' la sequela verso orizzonti nuovi da scoprire insieme al Maestro, il quale non da certamente le comodità dell'agio, ma la certezza di un premio, che è già nostro, ma che verrà dato a noi solo se si rimane in quei solchi. Il paradiso è il dono della resurrezione, la vita eterna è già nostra e possiamo arrivarci dando il nostro "Si" giorno per giorno. Seguimi! dice il Maestro, prenditi cura delle mie pecore, tu ministro della chiesa, chiamato a soddisfare i bisogni di coloro che tendono la mano senza ergerti a padrone, a possessore di chissà quale sapienza. Tutto ciò che hai Io te l'ho donato, perchè tu sei mio, il Padre mio ti ha posto nelle mia mano e da li nasci. Seguimi! la strada sarà lastricata di nervosismi, ingiurie, fallimenti, paure, depressioni, ma ricorda che Io sono la, con te e quando sarai deluso, nervoso, depresso, combattuto nello spirito, ti reggerò Io, perchè Io sono il Pastore, che ti porta al collo e ti fa ritornare nell'ovile dell'Amore Paterno. Si Gesù io ti voglio bene... portami dove vuoi.