Il senso dell'essere...

E' bello poter vivere con i fratelli occasioni particolari, che rimangano nel tuo cuore. E' meraviglioso sapere che le tue stesse sensazioni sono vissute dagli altri nello stesso modo. E' stupendo comprendere come ciò che interessa all'altro non sei tu per ciò che rappresenti, ma per ciò che sei. Vivere profondamente l'esperienza dell'amicizia, che è fondata sull'amore vicendevole che Cristo ci ha mostrato, è l'unica modalità per cui tutto ciò si può avverare. "Pietro mi ami? si, Padre, con tutti i miei limiti io mi sforzo di amarti nel fratello che mi poni dinanzi.

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giovedì 12 settembre 2013

Due parole solamente....

Siamo ai 20 anni da quando dei killer uccisero don Giuseppe Puglisi, sacerdote della chiesa di Palermo. Un uomo piccolo che fa rumore dietro le quinte. Attenzione 3P, così lo chiamavano i suoi ragazzi per semplificare il suo nome Padre Pino Puglisi, dicevo, 3P non era sicuramente quell'uomo dei riflettori, che cerca la notizia per avanzare nella carriera ecclesiastica. Era un uomo che rispettava l'uomo, che andava oltre le apparenze, che metteva l'altro, con le sue esigenze, le sue peculiarità, al centro della sua attenzione, della sua azione. Dare un'alternativa all'uomo, in tutte le sue età, era il suo pallino, ne divenne la sua croce che
portava con grande forza e grande abnegazione. Sin dai primi tempi, subito dopo la sua ordinazione sacerdotale, quando fu mandato ad aiutare il sacerdote nella rettoria di S. Giovanni dei Lebbrosi nella periferia di Palermo, prese a cuore la situazione della gente che soffriva. Portato a Godrano, paesino a circa 40 km da Palermo martoriato dalle faide mafiose che vedevano le famiglie uccidersi, non si perse d'animo anzi, anche quella volta riuscì a sollevare le sorti di quella piccola comunità, che riniziò a vivere la pace e la fraternità. L'altro, sempre, ovunque, senza tempo o per tutto il tempo che bastava, anche sotto la pioggia, o sotto il sole cocente. Con le sue orecchie grandi, per ascoltare meglio l'altro - diceva - e con le mani e i piedi grandi per stringere forte e camminare sempre più veloce senza mai stancarsi verso l'altro. L'altro è diventato la sua fonte dove trovare la forza di andare avanti. Questo altro però prende il volto dell'Altro, di quell'Altro che violenta l'anima, la stravolge per formarla e modificarla per la sua Via. E' Dio che gioca la partita più importante nella sua vita. Lo Spirito del Signore è su di lui... e si vede! E' il Padre Nostro che conosce e che ama nell'altro. Ed è questo il nome che da al suo "Centro di Accoglienza Parrocchiale".