Il senso dell'essere...

E' bello poter vivere con i fratelli occasioni particolari, che rimangano nel tuo cuore. E' meraviglioso sapere che le tue stesse sensazioni sono vissute dagli altri nello stesso modo. E' stupendo comprendere come ciò che interessa all'altro non sei tu per ciò che rappresenti, ma per ciò che sei. Vivere profondamente l'esperienza dell'amicizia, che è fondata sull'amore vicendevole che Cristo ci ha mostrato, è l'unica modalità per cui tutto ciò si può avverare. "Pietro mi ami? si, Padre, con tutti i miei limiti io mi sforzo di amarti nel fratello che mi poni dinanzi.

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domenica 18 marzo 2012

Luce del mondo

Così il vangelo di Giovanni ci presenta Gesù. Ma cosa vuol dire essere "luce"? Vuol dire irradiare il suo essere stesso, così il Cristo riempie della sua stessa essenza, coloro che vengono colpiti da questo bagliore: "Manda la tua verità e la tua luce; siano esse a guidarmi, mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore" (Sal 42,3). E' la stessa luce del Tabor che avvolge Gesù di fronte a Pietro, Giacomo e Giovanni: "E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce" (Mt 17,2). E' l'irradiazione che non lascia nulla nelle tenebre. E' la luce che per la prima volta colpisce gli occhi del cieco, al quale si aprono nuovi orizzonti, una nuova vita. Lui, che fino ad adesso ha semplicemente conosciuto solo quello che poteva conoscere con i suoi sensi sani, ora inizia a cogliere le sfumature dei colori; piano piano le ombre diventano sagome, poi forme ben precise, quindi persone, cose, la vita. Ora il cieco vede. E' la sua vita che è diversa e non può fare altro che vivere quella vita nuova; non può farne a meno. E' una dolcissima costrizione, perché ora dice "si" alla vita, alla verità che lo avvolge. E di questa luce ne diviene testimone. Emerge in lui la necessità di esserlo, perché la stessa evidenza della nuova condizione di vita lo esige - "...né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa." (Mt 5,15). Ma ciò che fa di quell'uomo un testimone della Luce è la fede in quella stessa Luce. E' la fede che lo ha fatto rinascere, che lo fa essere giorno dopo giorno forte, coraggioso, irrequieto, certo che tutto ciò a cui ha detto oggi "si" non terminano con questa lunga corsa, ma continuerà all'infinito, nell'infinito, nella contemplazione dell'origine della Luce: l'Amore. Corriamo verso la Luce e questa ci illuminerà la strada verso l'Amore. Buon cammino!

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